Giovedì 27 marzo la scuola di preghiera ha affrontato il tema della preghiera con la Scrittura sotto la guida di don Francesco Scavone. Citando la costituzione dogmatica del Concilio Vaticano II Dei Verbum, don Francesco ha ricordato che “la Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo”, notando anche che quando preghiamo siamo noi a parlare con Dio, ma quando leggiamo la Scrittura è Dio che parla con noi. Poi don Francesco ha spiegato che la lectio divina non è una speculazione astratta, né una lettura superficiale, ma è una ricerca seria e perseverante della Verità, che si effettua attraverso quattro procedimenti intellettuali progressivi: lectio, meditatio, oratio e contemplatio. Per spiegare in modo efficace questi passi, don Francesco ha citato il monaco certosino francese del XII secolo Guigo II, secondo il quale “è come se la lettura offrisse un cibo ancora solido, la meditazione lo masticasse e lo spezzasse, la preghiera lo gustasse: la contemplazione poi si identifica con una dolcezza che infonde gioia e ristoro.” Durante l’adorazione eucaristica, don Francesco ha proposto una lectio divina sulla parabola del ‘figliol prodigo.’
Giovedì 3 aprile la scuola di preghiera ha spostato l’attenzione dalla parola all’immagine. Suor Anna Chiara (Monstero di Bose – Fraternità di Civitella San Paolo), autrice del bellissimo crocifisso che da qualche mese alloggia nell’abside della chiesa di S. Pio X, ha ricordato che San Paolo nella lettera ai rRmani esorta “a offrire i vostri corpi quale sacrificio vivente,” e ha sottolineato che non vi è preghiera senza un corpo che preghi: occorre ricuperare il posto dei sensi nella nostra relazione con Dio nella preghiera. In questo senso le icone, grazie al loro intimo legame con il vangelo e con la liturgia, possono essere una via alla preghiera contemplativa.
Riguardo al crocifisso, ispirato al cosiddetto ‘Crocifisso di Lucca’ di Berlinghiero Berlinghieri del XIII secolo, Suor Anna Chiara ha spiegato che rappresenta il Cristo trionfante, che ha già vinto la morte: l’opera racchiude quindi in sé sia il mistero della crocifissione, sia il mistero della resurrezione. Durante l’adorazione, Suor Anna Chiara ha proposto di meditare su due versetti dal vangelo di Giovanni contemplando il crocifisso: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” e “Quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me.”
Di seguito alcune foto: