Ogni Giubileo rappresenta un momento di rinnovamento, anche dal punto di vista economico. L’obiettivo è infatti quello di ristabilire l’equità e la giustizia. Le sue origini si ricollegano all’Antico Testamento. La legge di Mosé aveva fissato per il popolo ebraico un anno particolare. La celebrazione comportava, tra l’altro, la remissione dei debiti.
Questa è la proposta contenuta nel libro “Economia sabbatica. Per una destinazione universale dei beni” (pubblicato da Marcianum Press), presentato martedì 3 giugno all’Auditorium “Angelo Brizi” di San Pio X. Libro scritto a quattro mani da Giulio Guarini, professore di Economia politica all’Università della Tuscia: e da Alex Zanotelli, missionario comboniano.
Il libro, ha sottolineato il parroco don Andrea Celli, sviluppa su basi scientifiche e culturali l’idea di Papa Francesco proposta nella Bolla di Indizione del Giubileo 2025 “Spes non confundit”. Bergoglio ha lanciato in quell’occasione “un invito accorato, destinato alle Nazioni più benestanti, perché riconoscano la gravità di tante decisioni prese e stabiliscano di condonare i debiti di Paesi che mai potrebbero ripagarli”. Tema che certamente sarà ripreso dal nuovo Pontefice Leone XIV, per tanti anni missionario in Perù. Basta ricordare le prime parole pronunciate appena eletto dalla Loggia della Basilica di San Pietro, quando ha parlato di “Chiesa missionaria, che costruisce ponti e dialogo, sempre aperta a ricevere tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, della nostra presenza, del nostro dialogo, del nostro amore: una chiesa che cammina, che cerca sempre la pace, la carità e che cerca di essere sempre vicina a coloro che soffrono”.
In collegamento video, Padre Zanotelli ha offerto l’appassionata testimonianza del missionario che vive sul campo ingiustizie e diseguaglianze. E ha ricordato la moltiplicazione dei pani e dei pesci: la lezione di Gesù sulla condivisione contro la concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi.
Il coautore del libro Giulio Guarini, sollecitato dalle domande del giornalista Giampiero Guadagni, ha parlato del significato di “economia sabbatica” dal punto di vista dell’economista. Oggi, afferma Guarini, grazie alle capacità tecnologiche, il sistema economico è in grado di produrre “manna” sufficiente per tutti, in termini di beni e servizi, di risorse tecnologiche e finanziarie e di conoscenze.
Il problema, allora, è come questa abbondanza potenziale possa essere generativa ossia capace di generare sviluppo umano integrale. Ci sono fattori che favoriscono la condivisione dell’abbondanza come lo stato sociale, una distribuzione equa del reddito secondo il principio di solidarietà. Servono quindi riforme strutturali e iniziative “generative” che agiscano opportunamente su questi fattori a cominciare dall’appello di Papa Francesco per un Giubileo ecologico-finanziario.
Sul palco anche il professor Leonardo Becchetti, docente di Economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata ed editorialista di Avvenire e Sole 24 Ore. Per Becchetti occorre andare oltre il concetto di “homo economicus” e capire che siamo “homines” integrali: siamo felici non se possediamo 20 paia di scarpe ma se riusciamo a dare risposta alla nostra ricerca del senso di vivere. Anche in economia, come nelle relazioni comunitarie la vita non è un gioco a somma zero. E 1+1 fa sempre tre.
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