Partito da Roma Fiumicino mercoledì sera 11 giugno con grande entusiasmo, il folto gruppo di 80 pellegrini (adulti e giovani adulti), guidati dal parroco don Andrea Celli, ha iniziato il pellegrinaggio con la celebrazione dei Vespri nella cappella dell’aeroporto, arrivando a Cracovia in tarda serata dove ha trovato don Bart pronto ad accoglierlo e guidarlo con grande disponibilità e un’ottima organizzazione preparata da tempo.

Il primo giorno, a pochi passi dall’albergo, abbiamo visitato il monastero dove ha vissuto in due fasi della sua vita santa Faustina Kowalska e abbiamo proseguito con la visita al grande santuario della Divina Misericordia a Lagiewniki celebrando la prima santa Messa in terra polacca. A seguire, sul pullman, è stata proposta una profonda catechesi sul Diario di santa Faustina, preparata da Fabrizio Zerboni e centrata sul messaggio sulla Divina Misericordia di Gesù (ben noto è il quadro di Gesù con alla base la preghiera “Gesù confido in Te”).  Ci siamo poi trasferiti nella cittadina di Wadowice, luogo natale di san Giovanni Paolo II, dove, divisi in due gruppi e con l’aiuto di bravissime guide, abbiamo potuto visitare la Casa-Museo nel centro del paese e proprio accanto la chiesa in cui il piccolo Karol Wojtyla è stato battezzato (con l’originale fonte battesimale).  Al termine del pomeriggio, guidati dai coordinatori, abbiamo approfondito alcuni temi centrali del magistero  di san Giovanni Paolo II (evangelizzazione, liturgia, inclusione) per poi proseguire con la profonda catechesi di don Andrea, focalizzata su tre aspetti centrali ispirati dal Papa polacco – preghiera, sequela, santità –  e arricchita dalla sua testimonianza diretta, dato che lui ha conosciuto personalmente il Santo, che l’ordinò sacerdote nel 1998.

Il secondo giorno, svegliandoci all’alba, ci siamo diretti ai due campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau dove alcune guide ben preparate hanno cercato di descrivere cosa è accaduto in quei luoghi durante la seconda guerra mondiale e di spiegare l’abominio quasi perfettametne organizzato che ha visto il suo apice nello sterminio degli ebrei, dei rom, dei portatori di handicap, dei malati, nonché degli intellettuali, degli oppositori politici e di tutti quelli che, a vario titolo, vennero presi di mira dall’idealogia nazista. Nel pomeriggio abbiamo celebrato la santa Messa nella Chiesa di Nostra Signora Immacolata di Harmęże, parte del Centro San Massimiliano Kolbe (pregando un Padre nostro appositamente ispirato all’esperienza del campo di sterminio) in un vicino monastero di suore. Qui abbiamo riflettuto su quanto visto la mattina ispirati dalla catechesi di suor Tiziana, dedicata alla figura di santa Teresa Benedetta della Croce (la filosofa e mistica tedesca Edith Stein, di origine ebrea, convertita al cristianesimo  e poi deportata e morta a Birkenau) e abbiamo visitato l’interessantissima mostra I labirinti della memoria dell’artista Marian Kołodziej, sopravvissuto a cinque anni di prigionia nei campi nazisti (Auschwitz e altri) e testimone diretto del martirio di san Massimiliano Kolbe, che, dopo un silenzio di alcuni decenni e dopo essere sopravvissuto anche a un ictus, nel 1993 ha deciso di rendere esplicito – con oltre 300 dipinti in bianco e nero – l’orrore vissuto e la potenza del male, che si può comprendere solo guardando al mistero della croce e alla sofferenza patita da Gesù Cristo. Alla sera, in albergo, è seguita una doverosa condivisione di gruppo in cui ciascuno, liberamente, ha tentato di esprimere quanto aveva pensato, proponendo domande, dubbi e riflessioni, nonché sentimenti personali su quanto vissuto durante la giornata. La conclusione condivisa è stata che bisogna fare e lottare sempre per il bene, non tirarsi mai indietro, risparmiandosi o stando in un silenzio indifferente, lavorare insieme per il bene, in modo che al male non sia mai lasciato lo spazio per diffondersi e organizzarsi, come accadde ai tempi del nazismo e come oggi purtroppo sta accadendo ancora, con le guerre in corso (quelle note e quelle meno raccontate dai mass media) e altri crimini quotidiani, che provocano ancora morte, sofferenza e fanno vincere il male sotto i nostri occhi.

Il terzo giorno abbiamo visitato le Miniere di Sale a Wieliczaka, non lontane da Cracovia, straordinario monumento naturale, tra i primissimi riconosciuto dall’UNESCO, arricchito dalle statue scolpite dai minatori-scultori. Qui abbiamo celebrato la santa Messa a 135 mt. di profondità e abbiamo pranzato con piatti tipici della tradizione polacca all’interno del complesso minerario. Il momento centrale del pomeriggio è stato l’incontro e il colloquio con Sua Eminenza Cardinale “don Stanislao” Dziwisz , arcivescovo emerito di Cracovia, che ha accolto il gruppo con grande disponibilità nel chiostro della sua residenza nel centro della città e ha raccontato numerosi episodi  e ricordi personali della lunga vita vissuta accanto a Karol Wojtyla quando era arcivescovo di Cracovia e poi a Roma, quando è diventato Giovanni Paolo II. Non sono mancate un’accurata visita con salita sul campanile alla cattedrale di Wawel, situata dentro a un castello fortificato che si affaccia sulla Vistola (il fiume più lungo della Polonia) e una bella passeggiata nel centro storico della città, guidati dalla migliore guida possibile, don Bart. Per concludere la giornata, don Andrea ha rivolto al gruppo una profonda catechesi sulle tre virtù teologali – fede, speranza e carità – soffermandosi in particolare sulla seconda e dando molti spunti e suggerimenti per vivere una fede matura e adulta, mettendo realmente in pratica nella vita nostra quotidiana quello che crediamo e quello che speriamo.

L’ultimo giorno è stato dedicato alla visita del Santuario di Jasna Gora, a Czestochowa, dove abbiamo celebrato la santa Messa e abbiamo pranzato. Di particolare rilievo l’icona medioevale bizantina della Madonna Nera con bambino. La tradizione vuole che sia stata dipinta, su un asse di legno proveniente dal tavolo della Sacra Famiglia, da San Luca che, conoscendo personalmente Maria, ne avrebbe dipinto il vero volto. Nel 1430, durante le guerre degli Ussiti, l’icona venne profanata a colpi d’ascia che le avrebbero provocato un sanguinamento miracoloso; ancora oggi sono ben visibili gli sfregi sul viso. Molto venerata in tutta la Polonia e meta di pellegrinaggi continui, è stata visitata anche da san Giovanni Paolo II durante il suo viaggio nel 1997 ed è riconosciuta come Protettrice della Polonia e di tutta l’umanità. Al termine della santa Messa abbiamo intonato il canto a lei dedicato Madonna Nera. Al termine della visita ci siamo suddivisi nei due pullmann per recarci all’aeroporto di Cracovia e ripartire. Durante il tragitto si è svolta una condivisione finale dove ognuno ha potuto raccontare qualcosa delle intense esperienze vissute e offrire spunti di riflessione per continuare a crescere spiritualmente, sia individualmente, sia come comunità parrocchiale.

Un grazie infinito e dal cuore da parte di tutti per questo pellegrinaggio indimenticabile a don Andrea per avere guidato il pellegrinaggio e a don Bart per tutto il lavoro (iniziato già alcuni mesi fa), a tutti i collaboratori, gli animatori e i coordinatori dei singoli gruppi.

Di seguito una piccola selezione di foto, i video con gli Highlights, delle sante Messe e delle catechesi di don Andrea e suor Tiziana: