Carissimi Parrocchiani,

viviamo nella luce della fede il tempo che ci è donato, anche e soprattutto quest’anno è Natale!

Il Signore viene ancora una volta a visitarci, nasce per noi, per la nostra umanità, oggi particolarmente provata ma non schiacciata, impaurita ma non disperata: “Il popolo che camminava nelle tenebre” – ci dice il profeta Isaia – “vide una grande luce”. È la luce della gioia di un Dio che ama cosi tanto l’uomo da condividerne pienamente la sua umanità.

San Leone Magno ci ricorda: “I figli di Dio sono stati generati con Cristo nella sua nascita, come sono stati crocifissi con Lui nella sua Passione e Morte e risuscitati con Lui nella Risurrezione”. A me sembra che questo Natale sia più che mai vero ed autentico: anche noi non sappiamo dove accogliere Cristo, se non nella verità della nostra vita, che quest’anno ci impone delle privazioni, delle restrizioni e delle distanze. Anche per Maria e Giuseppe non c’era posto nell’albergo, e Maria è costretta a partorire in una stalla e a porre il Figlio Gesù in una mangiatoia. Dio non ci ha salvato con la sua Onnipotenza ma in virtù della sua impotenza che ama. Amare allora in questo Natale con il cuore pieno del Dio che è venuto ad abitare in mezzo a noi, vuol dire superare la tristezza con la gioia, e uccidere la paura con la speranza. Contagiamo, come cristiani felici, chi ci sta intorno, annunciando che è nato il Salvatore, il quale invita a contemplarlo nella sua semplicità e chiede di rispondere alla grande domanda sulla verità di Dio custodita in ognuno di noi.

La fragilità che proviamo in questo Natale diventa per la nostra Comunità parrocchiale potenza d’amore, il modo in cui unirci di più, condividendo la comune fede, aiutando gli altri con i nostri gesti di carità e annunciando luce e pace al mondo intero. Il nostro presepe sul sagrato illuminato con luci fino alla piazza e con cartelli che invitano a salire e a pregare davanti alla capanna, è segno di una Chiesa in uscita, non arroccata su prerogative o fissità sterili, ma capace di generare amore, in una carità evangelica che trae da Cristo la voglia di donarsi. Grazie a chi insieme a noi sacerdoti si sta impegnando per costruire una Comunità parrocchiale unita in Cristo, e pronta ad andare incontro all’altro e alle sue necessità per condurlo alla verità del Vangelo.

Nell’oggi della salvezza, dobbiamo cogliere il tempo di generare tenerezza, di narrare il nostro incontro con Gesù che ci ha cambiato la vita, di accogliere e di tendere la mano verso tutti: allora sarà Natale, rischiarato dalla luce che anche nelle tenebre del momento attuale, rende possibile il cammino.

A tutti giunga il più caro augurio di una profonda luce di verità che possa far comprendere il Mistero dell’Incarnazione, per poterlo vivere e testimoniare nella nostra realtà quotidiana, qualunque essa sia, perché è lì che la presenza di Dio si fa prossima per sempre.

Buon Natale,
Don Andrea