Sabato 20 novembre 2021 è ripreso il percorso di formazione dedicato ai Catechisti e gli Animatori per approfondire il tema della sinodalità con particolare riguardo all’educazione alla fede. Una nutrita partecipazione di persone, dai 16 ai 70 anni, che hanno ricevuto il mandato di evangelizzare, oggi, in questo territorio, hanno impiegato l’intera mattinata a condividere, confrontarsi e ascoltare, per il bene e la crescita dell’intera Comunità parrocchiale.

L’Eucarestia comunitaria ha aperto la giornata, “siamo stati invitati a metterci in ascolto della Parola di Dio” – dice Elisa, insieme al marito una delle coppie guida delle Cellule del Vangelo in famiglia – “per ricapitolare in Cristo ogni cosa”. Don Gianni, che ha presieduto la Santa Messa, ha sottolineato l’importanza di avere momenti comuni e trasversali, per migliorare sempre la qualità del nostro annuncio.

Don Andrea ha aperto i lavori offrendo spunti per riflettere sulla spiritualità del catechista. “Siamo artigiani della Comunità, ciascuno con i diversi carismi ed i propri talenti. Il Papa ci invita a riflettere sul fatto che prima vengono i catechisti e poi i catechismi. Prima ancora le Comunità ecclesiali. Prendiamo esempio da Gesù e dal rapporto che Egli aveva con i suoi discepoli, in particolare Giovanni Battista e Giovanni, il discepolo che Egli amava. Entrambi facevano gruppo intorno a Gesù, il loro fare era caratterizzato da azioni qualificate, quali vedere, stare, ascoltare e testimoniare, cercavano un rapporto personale con Gesù, si relativizzano nell’evangelizzazione mettendo al centro Gesù.

La spiritualità del catechista deve partire da un Noi Ecclesiale: l’educatore è inserito in una Comunità educante, deve avere un atteggiamento orante, per testimoniare l’incontro con Cristo, deve partecipare alla vita sacramentale, e deve avere una coscienza consegnata alla Parola”.

Celina e Annamaria, catechiste delle Cresime, hanno veicolato il messaggio di educare alla sinodalità con la bellezza della loro testimonianza. Hanno sottolineato come il dialogo, l’incontro, la gioia e l’abbandono al progetto di un amore più grande, devono essere i punti fermi dell’annunciatore di oggi; un donare la fede per risvegliarla nell’altro; curare la spiritualità di ciascuno, lasciandoci trasformare dall’annuncio.

 

Questo incontro, è solo uno dei tanti momenti dell’anno pastorale che ha tra i suoi pilastri quello della formazione ai catechisti e animatori.