Il laboratorio teatrale dal titolo “Chi non ha paura muore una volta sola” ha presentato una serie di monologhi, scritti dai ragazzi, dal punto di vista dei membri della scorta e della moglie di Borsellino, uniti da silenzi eloquenti, movimenti del corpo, musica, che hanno fatto vivere ai presenti la normalità dell’eroicità di persone con un senso alto dello Stato.

Alla fine del laboratorio teatrale le sensazioni erano tante e nel cuore di tutti rimbombavano le ultime parole rivolte al pubblico: “è giusto morire per ciò in cui si crede?”.

Da questa domanda è iniziato il dibattito ed il pubblico, unito al palco grazie ad un filo rosso che li circondava, ha attaccato ad esso un biglietto con una frase in risposta alle tante sollecitazioni avute dalla rappresentazione.

Così si è concluso il quarto laboratorio del Progetto Persona con un rilancio a far vivere la stessa esperienza a tutta la comunità.

Di seguito alcune foto: