Sabato 2 marzo in cripta si è svolto il Ritiro degli Insegnanti e degli Educatori, guidato da d. Gianni con la collaborazione di Maria e Carlotta. L’incontro è cominciato con la recita delle Lodi e con una breve Lectio di d. Gianni sul Salmo 91 (92). Sono stati poi presentati alla riflessione di tutti alcuni testi relativi rispettivamente: 1) alla chiamata dei laici a contribuire alla santificazione del mondo nei loro ambiti lavorativi (LG commentata da P. Montan – Pontificia Università lateranense); 2) ad alcuni passi tratti da Lettera a una professoressa di don Milani (1923 – 1967); 3) al “prendersi cura” e “non lasciare indietro nessuno” (da interventi di E. Affinati dal Convegno su d. Lorenzo Milani – ottobre 2023) e infine relativi al dibattito su “ scuola pubblica e scuola privata” (intervento del prof. S. Cicatelli – Convegno febbraio 2015). Carlotta ha poi letto alcune strofe della “Canzone alla Vergine” di Petrarca

Consapevoli che – come ha scritto Papa Francesco ai partecipanti alla Conferenza sull’Educazione della Chiesa spagnola – “Educare è un atto di speranza in chi abbiamo davanti” (20 Febbraio 2024), dopo un intenso momento di preghiera e di Adorazione eucaristica, la condivisione è stata vivace e molto partecipata.

Anche se non numerosissimi, gli intervenuti erano infatti Insegnanti di ogni ordine e grado (dall’Infanzia all’Università), di età diverse (pensionati e giovani docenti), di scuole e università statali e religiose, di città e Paesi diversi.

Nella condivisione gli interventi, ispirandosi alla riflessione scaturita dai documenti proposti, hanno toccato i temi fondamentali della scuola di oggi: le oggettive difficoltà che si incontrano nella scuola dell’Infanzia (crisi delle famiglie e della formazione cristiana), nella Primaria (bambini che non conoscono il tempo “libero” e fanno mille cose), nella Secondaria (dispersione scolastica, sfiducia nel futuro, noia esistenziale) nell’Università (ricerca del successo e del voto più che della “cultura” in senso lato),

Sono emerse ancora una volta la bellezza dell’insegnare e del testimoniare “guardando negli occhi dell’altro”, la necessità di non lasciare nessuno indietro perché “l’istruzione è pubblica per sua natura” dato che è il “destinatario” quello che conta, la certezza infine che la scuola sia la prima agenzia educativa dopo la famiglia e la consapevolezza che la Fede – come sosteneva don Milani – non è qualcosa di “aggiunto” alla vita ma è “modo di vivere e di pensare”

Maria R.

Di seguito alcune foto: