Mercoledì 14 maggio è stata presentata alla comunità parrocchiale la figura della giovane francese Eugénie Joubert (1876-1914) – beatificata da Giovanni Paolo II il 20 novembre 1994 – particolarmente rilevante per i catechisti e agli animatori dei gruppi giovanili. L’incontro si è svolto in un clima di curiosità e entusiasmo grazie alla partecipazione di un folto gruppo dei ragazzi del catechismo della Cresima riuniti in Auditorium, il pubblico senz’altro più gradito e “preferito” da suor Eugénie.
Il parroco, don Andrea Celli, ha presentato brevemente la figura della Beata insiema a Fatima Lucarini (che ha anche arricchito la presentazione con due bellissimi canti ispirati dalle parole dei diari della Beata, accompagnata dal pianforte), François Vayne, autore del libro Pregare 15 giorni con la Beata Eugenia Joubert. Ardente catechista (Gribaudi editore, 2025), una rappresentante dell’Associazione Les Amis de la Bienheureuse Eugénie Joubert, che promuove la causa di canonizzazione di questa giovane religiosa, e Suor Rebecca Nazzaro, superiora generale delle Missionarie della Divina Rivelazione, direttrice dell’Ufficio per la pastorale del pellegrinaggio del Vicariato di Roma (Opera romana pellegrinaggi), che con la sua Comunità abita attualmente la casa generalizia delle Suore della Sacra Famiglia di Gesù in cui la Beata ha vissuto un anno (dall’aprile 1903 al maggio 1904) e in cui sono state ritrovate alcune reliquie. Una di queste è stata portata in una teca e esposta in Auditorium.
La giovanissima Eugénie, entrata nell’ordine delle Suore della Sacra Famiglia di Gesù a 19 anni e morta a soli 28 anni a causa della tubercolosi, era nata in Francia a Yssingeaux (Le Puy), esattamente 18 anni dopo l’apparizione di Nostra Signora di Lourdes, da una famiglia con otto figli (lei era la quarta) e i cui genitori si separarono (cosa non frequente in quell’epoca ma che non le impedì di crescere nella fede). La giovane dedico tutta la sua breve ma intensa vita a Gesù (la sua professione di fede era stata “Solo Gesù”) e in particolare alla catechesi dei bambini più fragili e indigenti e dei giovani più “difficili” delle periferie di Parigi e di Liegi (Belgio), dove si trasferi e poi morì (invocando, sorridendo, tre volte il nome di Gesù).
Era una giovane dal carattere entusiasta e trasmetteva la gioia soprannaturale di chi ha incontrato Gesù comunicandola in modo immediato e spontaneo a chiunque incontrasse: il suo desiderio era incendiare i cuori, soprattutto dei più giovani, perché questi a loro volta ne incendiassero altri, diventando apostoli gli uni per gli altri. La Beata è quindi un esempio per tutti i catechisti e gli animatori di bambini e gruppi giovanili: per evangelizzare bisogna “essere catechisti” nella vita quotidiana e “predicare con il proprio esempio”. “La piccola Teresa del Belgio“, definita così dal vescovo di Liegi Mons. Jean Pierre Delville, e contemporanea di santa Teresa di Lisieux con cui condivideva, senza mai incontrarsi, il cammino dell’infanzia spirituale – sarà presentata durante il Giubileo dei catechisti (che sarà svolto dal 26 al 28 settembre 2025) come modello a cui ispirarsi e a cui rivolgersi come aiuto nella catechesi e chiedere la sua intercessione. La memoria liturgica è il 2 luglio.
Di seguito il video e alcune foto: